Il tecnico di neurofisiopatologia (abbreviato in TNFP) è un professionista dell’area tecnico-sanitaria che svolge la propria attività nell’ambito della diagnosi delle patologie del sistema nervoso, applicando direttamente metodiche diagnostiche specifiche in campo neurologico e neurochirurgico (elettroencefalografia EEG, elettromiografia EMG, potenziali evocati, poligrafia del sonno e del sistema neurovegetativo, e di ultrasonologia Doppler).

Il TNFP utilizza macchinari specifici e con le tecniche più idonee (test diagnostici o di ricerca neurofisiologica) per la registrazione dei fenomeni bioelettrici, con diretto intervento sul paziente e sulle apparecchiature ai fini della realizzazione di un esame diagnostico strumentale; infatti, ha dirette responsabilità nell’applicazione e nel risultato finale della metodica diagnostica utilizzata.

Inoltre, provvede alla predisposizione e controllo della strumentazione delle apparecchiature che ha in dotazione e gestisce compiutamente il lavoro di raccolta e di ottimizzazione delle varie metodiche diagnostiche sulle quali, su richiesta, deve redigere un rapporto descrittivo sotto l’aspetto tecnico.

Per esercitare la professione di Tecnico di Neurofisiopatologia in Italia è necessaria la laurea, ottenibile frequentando un corso universitario di primo livello in Tecniche di Neurofisiopatologia, presso le facoltà di medicina e chirurgia; tale laurea è abilitante all’esercizio della professione unitamente all’iscrizione al rispettivo Albo Professionale facente capo all’Ordine dei TSRM PSTRP.  Attualmente sono iscritti agli Albi Professionali italiani oltre 1800 Tecnici di Neurofisiopatologia.

Fra le varie funzioni assegnate per legge c’è anche la esecuzione degli esami EEG per l’accertamento della morte con standard neurologico. L’assenza di attività elettrica corticale cerebrale, evidenziata dal tracciato EEG eseguito secondo precisi e rigorosi standard, coincide infatti con la morte cerebrale, componente essenziale della cosiddetta morte encefalica, caratterizzata anche dalla irreversibile cessazione delle funzioni del tronco encefalico.

Skip to content